- AUTUNNO
Il Novecento vede numerosi artisti, inclusi tutti i maggiori, alle prese con l’iconografia del nudo sdraiato, un tema vissuto da taluni come un’ossessione. In questo dipinto simbolista di straordinaria fattura, la rappresentazione dell’archetipo di bellezza tipica femminile induce a riflettere sul rapporto tra sensualità e creazione, oltre che sulle trasformazioni del gusto. L’artista, ancora allo studio per l’attribuzione, gioca sul contrasto tra il colore del corpo nudo della donna dallo sguardo misterioso e austero, adagiato su un letto di foglie, e traboccante di erotismo, e le cromie del paesaggio che evocano un mondo idealizzato e bellissimo che trova corrispondenze tra l’oggettività e le sensazioni soggettive. L’opera, denominata “Autunno”, è una rilettura del nudo impregnata di sensualità e di colori che il malizioso pennello del pittore imprime nella tela con felicità e raffinatezza, in una rivisitazione che fa il verso agli immortali prototipi della storia dell’arte, dalla Venere di Tiziano alla Maja desnuda di Goya, fino all’Olimpia di Manet, raggiungendone con uno stile unico la preziosità materica. L’opera presenta un monogramma e riporta la data e il luogo in cui è stata eseguita: Roma, 1921.
- AUTUNNO
- (1921)